EVENTO SOSPESO
L’istruttoria (EVENTO SOSPESO)
Col patrocinio del

Peter Weiss

 

L’Istruttoria
Oratorio in due tempi

 

dal programma di sala

Peter Weiss (1916-1982)  Drammaturgo e scrittore tedesco, naturalizzato svedese. Personalità ricca ed eclettica, fu anche pittore e disegnatore, regista e teorico del cinema d’avanguardia. Come scrittore divenne famoso grazie ad un racconto scritto nel 1952, ma pubblicato nel 1960, “L’ombra del corpo del cocchiere”, la sua opera narrativa più impegnata. Dopo alcuni scritti autobiografici e Il colloquio dei tre viandanti (1963), nel 1964 si dedicò al teatro, collocandosi tra le figure più in vista. Il breve ma intenso Notte con ospiti (1963) fu seguito da La persecuzione e l’assassinio di Jean-Paul Marat, rappresentati dai filodrammatici dell’ospizio di Charenton sotto la guida del signore di Sade, (1964), da cui il regista inglese Peter Brook trasse una edizione cinematografica.
La produzione di Weiss copre una vasta gamma compositiva, che va da Cantata del fantoccio lusitano (1966), pantomima anticolonialista, nel genere del dramma didattico di Brecht,  all’azione dichiaratamente politica e antimperialista di Discorso sulla preistoria e lo svolgimento della interminabile guerra nel Vietnam, (1967).

L’istruttoria (Die Ermittlung), oratorio in 11 canti, è basata sugli atti del processo agli aguzzini di Auschwitz, che si tenne a Francoforte sul Meno tra il 1963 e il 1965. Essa racconta, attraverso le parole di testimoni e vittime, l’agghiacciante cammino di sofferenza e di morte  all’interno del lager, dall’arrivo sulla banchina sino al momento finale. L’opera si connota quindi come documento di testimonianza civile e come definitivo e sconvolgente atto d’accusa contro il nazismo.

L’opera fu rappresentata per la prima volta il 19 ottobre 1965 a Berlino Ovest e in altre 16 città, tra cui Londra.

A Parma, essa è diventata un importante appuntamento con la memoria, che Fondazione Teatro Due ripropone ogni anno dal 1984 per non dimenticare il dramma dei campi di sterminio.

L’allestimento del Teatro Minimo propone una scelta significativa degli 11 canti dell’oratorio. La riduzione nulla toglie alla drammaticità della narrazione, che procede con la massima semplicità, ma in modo incalzante, privilegiando la “parola”.
Vengono presentati in adattamento e a lettura interpretata i seguenti canti:

  • Canto della banchina
  • Canto del lager
  • Canto dell’altalena
  • Canto della fine di Lili Tofler
  • Canto della parete nera
  • Canto del fenolo
  • Canto del Bunkerblock

Regia
Valter Delcomune

Scena e costumi
Franco Ubezio

Foto
Andrea Perina

Con
Carlo Ballarino
Fiorenza Bonamenti
Valter Delcomune
Sergio De Marchi
Stanislao Fezzi
Marco Meloni
Marisa Taffelli
Franco Ubezio

Collaborano
Sandro Boninsegna Vanda Demarchi Angela Fornacciari

Gennaio 27 @ 21:15
21:15 — 23:15 (2h)

Teatro Minimo di Mantova

Valter Delcomune