Il piccolo principe

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Antoine de Saint-Exupéry
Il piccolo principe

 dal programma di sala

Antoine de Saint-Exupéry, scrittore, aviatore e militare francese, noto anche con lo pseudonimo di Tonio (Lione, 1900- Mar Tirreno 1944).  Il  31 luglio 1944, durante una missione di ricognizione nell’ambito della seconda guerra mondiale, si inabissò in mare con il suo aereo nei pressi della costa marsigliese.

Il mistero della sua morte – Nel settembre 1998 un pescatore marsigliese ritrova un braccialetto d’argento ossidato, su cui è inciso il nome di Antoine de Saint-Exupéry, oltre ad altri dati. Nel 2000 pezzi del suo areo vengono trovati al largo di Marsiglia e nel 2003 le vestigia dell’aereo sono formalmente identificate grazie al numero di matricola inciso su di esse.
Quali le motivazioni dell’incidente? Guasto tecnico? Malore del pilota? Attacco aereo? E’ persino stata evocata l’ipotesi del suicidio, considerato il tono pessimistico degli ultimi scritti. Comunque l’ipotesi più probabile è che l’aereo di Saint-Exupéry sia stato abbattuto da un caccia tedesco. Nel 1950 un pastore di Aix-la-Chapelle afferma di aver saputo, il 31.07.1944, che un P-38 Lightning era stato abbattuto da un caccia tedesco. Poi, nel 1972 una rivista tedesca pubblica la testimonianza postuma (poco credibile per la verità) di un giovane ufficiale tedesco, Robert Heichele, che avrebbe fatto fuoco su un Lightning. Nel 2008 Horst Rippert, un ex pilota della Luftwaffe afferma di aver abbattuto un aereo del tipo P-38 Lightning, il 31 luglio 1944, nella zona in cui si trovava Saint-Exupéry. Nel 2017, infine, quattro autori suggeriscono un’altra pista: sopravvissuto alla caduta del suo aereo, Saint-Exupéry sarebbe morto in prigionia. Il mistero della morte non è ancora del tutto risolto.

La produzione – Le opere di Saint-Exupéry sono spesso ispirate alla sua vita di pilota aeropostale. La sua produzione, comunque, inizia con la poesia e il disegno. Durante e dopo la prima guerra mondiale realizza caricature di soldati prussiani e dei loro caschi a punta, dell’imperatore e del Kronprinz. Scrive poesie, alcune a mano con caratteri eleganti e corredate da disegni in inchiostro di china. Nel 1922 disegna schizzi dei compagni di camera, raccolti nel quaderno “Les copains”(“I compagni”). Nel 1924 comincia un’opera in prosa “Manon, la danseuse” ( “Manon, la ballerina”) e nel 1926 redige una novella “L’évasion de Jacques Bernis” (“L’evasione di Jacques Bernis”), da cui sarà tratto “L’aviatore”, pubblicato nella rivista “Le Navire d’Argent” (aprile 1926). Nel 1926 pubblica presso Gallimard “Courrier du Sud” (“Corriere del sud”), in cui racconta la sua vita e le sue emozioni di pilota. Nel 1931 “Vol de nuit” (“Volo di notte”), con la prefazione di André Gide, gli vale il premio “Femina” e lo consacra come uomo di lettere. Il romanzo veicola valori importanti per Saint-Exupéry: il primato della missione, l’importanza del dovere e la responsabilità del compito da compiere fino al sacrificio di sé, concetto che attraversa tutta la sua opera. Nel dicembre 1939 viene pubblicato “Terre des hommes” (“Terra degli uomini”), racconti, testimonianze, meditazioni, oltre che ricordi ed emozioni relativi ai suoi viaggi. L’opera ottiene il Grand Prix du Roman dell’Accademia Francese. E’ del 1942 “Pilote de guerre” (“Pilota di guerra”), famoso per la sua affermazione “ciascuno è responsabile di tutti”. Infine nel 1943 viene pubblicato a New York “Il piccolo principe”, oltre a “Lettre à un otage” (“Lettera a un ostaggio”)
Molte le opere postume, pubblicate dal 1948 al 2007.

Il piccolo principe –Saint-Exupéry lo scrive a Eaton’s Neck, (Northport, Stati Uniti) e nel 1943 lo pubblica a New York in due versioni, inglese e francese, corredata da acquerelli originali. In Francia esso sarà pubblicato solo nel 1946, cioè due anni dopo la morte dell’autore. L’opera è comunque uno dei libri più tradotti e venduti al mondo, dopo la Bibbia. E’ rivolta ai bambini, ma per la sua profondità è destinata soprattutto ai grandi. L’idea dell’ambientazione viene sicuramente all’autore dall’esperienza personale vissuta nel deserto.
Infatti la storia si apre nel deserto, dove un aviatore è bloccato con l’aereo in panne. Qui egli si imbatte in un bimbo, il piccolo principe, venuto da un minuscolo asteroide per istruirsi visitando pianeti e pianetini. A lui il piccolo uomo racconta del suo amore per una rosa lasciata sul suo asteroide e delle sue esperienze di viaggio. Molti i personaggi che ha incontrato durante le sue visite: un re, un vanitoso, un affarista, un lampionaio, un geografo e anche un serpente e una volpe. Ogni incontro ha suscitato nel piccolo principe domande.  Che cosa conta di più nella vita? Il potere? La vanità? L’interesse e l’utile personale? La conoscenza come controllo degli altri? Oppure il rapporto di amicizia e i legami affettivi che ciascuno riesce a stringere nel corso dell’esistenza? E’ chiaro che alla base del viaggio del bimbo vi è la ricerca del senso e del valore della vita, dei rapporti con l’altro da sé e dei legami affettivi. Vi è, insomma, un’educazione sentimentale.
Sicuramente il primo tema che colpisce lo spettatore è l’infanzia, con la sua genuinità, la sua innocenza, la sua spontaneità e il suo stupore. Viene poi l’amicizia, per il legame che il piccolo principe stringe con la volpe e successivamente con l’aviatore. E’ la volpe che gliene spiega il valore, oltre a ricordargli che ciò che è importante “non si vede con gli occhi, si vede solo con il cuore”. Ed è ancora grazie alla volpe che egli comprende quanto sia speciale il suo legame con la sua rosa e quanto egli desideri tornare da lei.
Altri temi si collegano a questi: ad esempio “l’acqua” e “la sete”, simboli delle aspirazioni più profonde di ognuno e della ricerca personale di un progresso spirituale. E, ancora, la morte, vista non in senso negativo, ma come parte del ciclo della vita, momento di passaggio da un ciclo vitale a un altro. Tematiche, queste, che hanno condotto anche ad interpretazioni religiose della storia, che è stata analizzata secondo punti precisi della Bibbia e del Vangelo.           

L’allestimento – L’opera viene presentata in due tempi. Tra i molti personaggi dell’originale sono stati scelti i più significativi, portatori dei vari temi del testo. Regia, scenografia e costumi hanno cercato soprattutto di evidenziare con grande semplicità l’aspetto fiabesco della storia e di sottolinearne l’alto valore poetico, conciliando tali obiettivi anche con i temi presenti.

 Durata: 1h 30’ circa + intervallo
Regia
Sergio De Marchi

Adattamento
Zena Roncada  Federico Canova

Scena
Sergio De Marchi con la collaborazione di Franco Ubezio

Costumi
Ivonne Paltrinieri

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Narratore                                                 Ivonne Paltrinier
Voce narrante                                          Marisa Taffelli
Il piccolo principe                                    Angela Fornacciari
L’aviatore                                                  Sergio De Marchi
La rosa                                                     Vanda Demarchi
Il re                                                           Ivonne Paltrinieri
Il Vanitoso                                                 Sandro Boninsegna
Il lampionaio                                             Bruna Campi
Il geografo                                                 Gabriella Ferramola
Il serpente                                                  Vanda Demarchi
La volpe                                                       Fiorenza Bonamenti

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Collaborano
Valter Delcomune Paola Erario Marisa Taffelli  Franco Ubezio

Servizio fotografico
Andrea Perina

 

 

Maggio 4 @ 17:00
17:00 — 18:30 (1h 30′)

Teatro Minimo di Mantova

Valter Delcomune