Il medico per forza

Molière – Il medico per forza

Dal programma di sala

Jean-Baptiste Poquelin detto Molière, commediografo e attore francese (Parigi, 1622-1673)
Le caratteristiche della sua produzione – Allievo degli italiani della commedia dell’arte, Molière segue una grande regola: piacere alla platea e alla corte. Buona parte della sua produzione dimostra la sua preferenza per uno spettacolo in cui testo, musica e danza sono intimamente legati. In generale egli    costruisce l’azione con grande facilità, facendo nascere gli incidenti gli uni dagli altri. Lui stesso ammette di “dipingere da natura”, partendo da ciò che la realtà gli fornisce e spingendone i tratti fino alla caricatura.  Studia a fondo passioni, debolezze e vizi e con grande abilità pone i personaggi principali in ambienti e situazioni che fanno emergere tutti i lati del loro carattere e che possono suggerire riflessioni morali. In effetti nella prefazione di “Tartufo” egli sostiene l’utilità morale della commedia, probabilmente intendendo che chi cede a passioni, vizi, eccetera, ne subisce sempre le conseguenze e chi ad essi resiste è in pace con se stesso e si guadagna la stima degli altri. Mettendo in luce gli effetti comici della realtà contemporanea egli presenta anche problemi gravi e scottanti, come ad esempio l’educazione dei figli e delle donne e la libertà da concedere alle mogli. In questo modo, soprattutto con “La scuola delle mogli” e “Il misantropo”, egli introduce le idee che saranno alla base del teatro borghese.

La sua grande forza fu la disciplina rigorosa che egli impose ai suoi compagni e che ottenne da loro con il suo prestigio e la sua generosità. I contemporanei ammiravano moltissimo la precisione estrema delle sue produzioni, in cui ogni gesto, ogni passo, ogni occhiata erano accuratamente calcolati.

Il medico per forza Si pensa che Molière abbia composto l’opera prendendo spunto da “Le vilain mire” (Le paysan médecin) un fabliau dei secoli XIII/XIV con l’obiettivo di sostenere “Il misantropo”, che non attirava molto pubblico. Ma questa operina accompagnò l’altra solo a partire dalla ventiquattresima replica. La prima assoluta ebbe luogo il 6 agosto 1666 al teatro del Palais-Royal di Parigi.

Sganarello è un boscaiolo beone, che batte sistematicamente la moglie Martina. Per vendicarsi questa lo segnala come grande luminare a due donne che cercano un medico per Lucinda, figlia di Gerontina, che ha perso l’uso della parola. Martina rivela loro che Sganarello ammette di essere medico solo dopo essere stato bastonato a dovere. Cosa che puntualmente accade. Condotto a casa di Gerontina, Sganarello incontra Lucinda, stupisce tutte le donne con le sue chiacchiere, corteggia la balia Giacomina e finge di diagnosticare la malattia della giovane. Lucinda però non è veramente muta: la malattia è un tiro mancino che essa gioca alla madre, che non vuole darla in sposa a Leandro, il suo innamorato. Sganarello si mette d’accordo con  Leandro, che, travestito da farmacista, incontra Lucinda e la rapisce. Accortasi dell’inganno, Gerontina vuole fare impiccare Sganarello. Ma…………

In quest’opera, come in altre, il personaggio principale è Sganarello, una figura comica che Molière probabilmente trasse dalle maschere del teatro italiano. Sganarello è generalmente presentato come un debole in balia delle circostanze e destinato a provare delusioni. Qui invece egli diventa impostore e si improvvisa medico, facendo il  verso ai medici e utilizzando un latino maccheronico, che risulta divertente. Tutti gli altri personaggi, creduloni o scettici e sospettosi, tipici di una realtà provinciale e contadina, ruotano attorno a lui, reagendo a seconda del suo comportamento..

Anche questa farsa contiene una morale: attenti agli imbroglioni e ai ciarlatani, che nascondono i propri loschi obiettivi sfoggiando cultura e sapienza. E il tema risulta quanto mai attuale.

L’allestimento – L’opera, originariamente in tre atti viene presentata in due tempi. Nel suo adattamento la regia ha cercato di ricreare lo spirito di Molière. E per offrire uno spettacolo leggero e divertente ha fatto ricorso ad una recitazione sopra le righe e a interventi musicali e di danza.

Durata: 1h 30’ circa + intervallo

Regia: Sergio De Marchi

Scena: Sergio De Marchi con la collaborazione di Franco Ubezio

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 Sganarello: Sergio De Marchi

 Martina, moglie di Sganarello: Angela Fornacciari

 Roberta, vicina di Sganarello: Bruna Campi  

Valeria, donna di fiducia di Gerontina: Gabriella Ferramola

Luchina, altra donna di Gerontina: Ivonne Paltrinieri

Gerontina, madre di Lucinda: Fiorenza Bonamenti

Giacomina, balia in casa di Gerontina: Pierangela Giavazzi

Lucinda, figlia di Gerontina: Wanda Demarchi

Leandro, innamorato di Lucinda: Tes Lazzarini

Tibalda: Bruna Campi

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Collaborano: Carlo Ballarino Valter Delcomune Franco Ubezio

Servizio fotografico: Andrea Perina

con la collaborazione di GRAZIA FERRAMOLA

Con il patrocinio del
Comune di Mantova

 

 

 

 

Ottobre 9 @ 21:15
21:15 — 22:45 (1h 30′)

Teatro Minimo di Mantova

Sergio De Marchi

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