Sarto per signora
Georges Feydeau – Sarto per signora

Dal programma di sala

Georges Feydeau, commediografo e attore francese (Parigi, 1862 – Rueil-Malmaison, 1921).
Sarto per signora – Fu la prima opera importante di Feydeau, rappresentata il 17 dicembre 1886 al Théatre de la Renaissance di Parigi.
Il Dottor Moulineaux, reduce da un mancato incontro al ballo con Susanna Aubin, è costretto a trascorrere la notte sulle scale di casa. Yvonne, sua moglie, spalleggiata dalla matrigna Signora Aigreville, fiuta il tradimento. Per incontrare più facilmente Susanna, Moulineaux prende in affitto da Bassinet, suo amico e paziente, un locale precedentemente occupato da una sarta. Ma nell’atelier dismesso, oltre a Susanna, arrivano Aubin, il marito di lei e due clienti della sarta, per cui il dottore è costretto a fingere di essere un importante “sarto per signora”. In seguito giungono anche Bassinet, la suocera di Moulineaux, Rosa, amante di Aubin e moglie “sparita” di Bassinet, e infine Yvonne, moglie di Moulineaux. Arrivi che provocano situazioni imbarazzanti e complicate per le varie coppie, due delle quali “scoppiano”. Tutto però si risolve alla fine, quando le coppie legali si ricompongono, se non che………. . 

Come si comprende dalla trama, l’intera azione ruota intorno al personaggio di Moulineaux, donnaiolo e bugiardo, ma nell’opera compaiono già, benché in embrione, le caratteristiche della produzione dell’autore. Vi sono infatti abbozzati gli stereotipi della borghese velleitaria (Susanna) e della cocotte di buon cuore (Rosa), mentre i protagonisti maschili sono un marito-spasimante (Moulineaux), un marito-amante (Aubin) e un marito stolto, molto strano (Bassinet). Tutti i personaggi, comunque, comprese Stefania, Yvonne, la suocera, la cliente della sarta e pure Pomponnet, sono la chiara proiezione di modelli esistenti nella società. Feydeau li ha osservati, scelti, ricreati e tipizzati fino a trasformarli in “maschere”, sempre uguali a se stessi. Poi li ha calati in situazioni dal ritmo quasi frenetico, al limite dell’assurdo, in cui il dialogo è essenziale, scattante e imprevedibile.

L’allestimento – L’opera viene presentata in tre atti, come previsto dall’autore, con cambi di scena a vista. La regia ha cercato di rispettare il più possibile lo spirito dell’opera e di rendere la comicità così come Feydeau l’ha voluta e creata. E’ stata invece cambiata l’ambientazione, che anziché nell’ultimo ventennio dell’’800  viene situata negli anni cinquanta del secolo scorso.

 Durata: 1h 40’ circa + intervalli

 Regia e adattamento: Sergio De Marchi

Scena: Sergio De Marchi

Costumi: Ivonne Paltrinieri e Gabriella Ferramola

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Moulineaux, medico: Sergio De Marchi

Bassinet, amico e paziente di Moulineaux: Tes Lazzarini

Aubin: Carlo Ballarino

Stefania, governante di Moulineaux: Fiorenza Bonamenti

Yvonne, moglie di Moulineaux: Gabriella Ferramola

Susanna, moglie di Aubin: Angela Fornacciari

Signora Aigreville, matrigna di Yvonne: Ivonne Paltrinieri

Rosa, moglie di Bassinet: Isa Bonfà

Signora D’Herblay, cliente della sarta: Wanda Demarchi

Signora Pomponnet: Bruna Campi

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Collaborano: Walter Delcomune Marisa Taffelli Franco Ubezio

 Servizio fotografico: Andrea Perina

Con il patrocinio del
Comune di Mantova

 

 

 

 

Giugno 5 @ 17:00
17:00 — 18:40 (1h 40′)

Teatro Minimo di Mantova

Sergio De Marchi

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